Ιnsegnare (bene) ad adolescenti e pre-adolescenti ( Parte 2)

Telis Marin

Il lavoro di coppia. Le attività da svolgere collaborando con i compagni, all’interno di una coppia o di un gruppo, sono indispensabili in ogni manuale moderno, quindi anche quando si ha a che fare con adolescenti. Gli studenti imparano l’uno dall’altro, si aiutano a vicenda, soprattutto  davanti a un’attività impegnativa, sono loro al centro della lezione senza la presenza dominante dell’insegnante e non si preoccupano tanto di eventuali errori: come si sa la mancanza del fi ltro affettivo è benefi ca a livello motivazionale, visto che potenzia l’acquisizione. Gli studenti che lavorano in sie me lo fanno in maniera più rilassata, piacevole e, soprattutto gli adolescenti, sviluppano le loro abi lità sociali: la partecipazione al compito del gruppo richiede responsabilità e collaborazione. Infi ne, il lavoro a coppie o a gruppi aumenta sensibilmente il tempo che gli studenti hanno per usare la lingua: secondo alcuni studi, in una lezione frontale, l’insegnante occupa il 90% del parlato!

 

L’aspetto tecnologico. La tecnologia ci circonda, fa parte della nostra realtà quotidiana e ciò, ovviamente, vale ancora di più per gli adolescenti. Ma non è questo il motivo per cui bisogna sfruttarla, bensì perché può veramente arricchire la nostra lezione. Ad esempio, un libro didattico non può essere aggiornato e vario quanto lo è internet. Incrementare i contenuti del libro per i nostri studenti – “nativi” della Rete (cioè nati nell’era di internet) – è una cosa semplice, basta che venga fatta in maniera organizzata: chiedere loro di trovare informazioni concrete su siti controllati può risultare un’esperienza molto utile e gratifi cante. Sono le attività online, le cosiddette webquest. Sapendo cosa devono cercare e dove, evitano il sovraccarico di informazioni e le inutili distrazioni di molti siti internet.

 

L’aspetto ludico. Le attività ludiche e i giochi linguistici sono un’ottima risorsa per motivare una classe e mantenere vivo il suo interesse. Ma attività ludica non signifi ca necessariamente qualcosa di lungo, che richiede tanta preparazione e molte spiegazioni prima dello svolgimento: un’attività complicata e diffi cile da capire tende a demotivare, e non il contrario. Creare una sorta di competizione, di sfi da tra studenti o gruppi, divertirsi, premiare e nello stesso imparare, in modo sereno e rilassato si può fare anche con attività brevi e facili da svolgere. Il fi ltro affettivo si abbassa, si impara giocando, si lavora in maniera non convenzionale. Queste attività dovrebbero alternarsi con i momenti di lavoro individuale possibilmente ad ogni lezione, ma direi che sono ancora più indicate quando la nostra classe è stanca. Nel caso degli adolescenti, bisogna spesso spiegare che le regole del gioco vanno rispettate se lo si vuole concludere entro il tempo stabilito e bisogna spesso ricordare loro la fi nalità didattica del gioco e/o dell’attività ludica.

 

Il project work. Le lingue si imparano per motivi culturali, ma soprattutto per comunicare. Svolgere e portare a termine brevi compiti non solo prepara gli studenti a comunicare in condizioni reali, ma costituisce un ottimo modo per motivarli. Progetti che richiedono la collaborazione di due o più studenti possono essere interessanti e semplici da organizzare: fare un’indagine, raccogliere informazioni o materiali, organizzare una festa scolastica o un evento culturale. In altre parole, delle simulazioni coinvolgenti, cioè fare cose concrete e pratiche con, tramite e grazie all’italiano. Il project work è particolarmente indicato per gli adolescenti, ma ovviamente è indispensabile che i compiti ruotino intorno ai loro interessi, altrimenti la motivazione non sarà raggiunta.

 

La varietà. Gli studenti hanno bisogno di stabilità, ciò li tranquilizza e li fa sentire più sicuri. Ma stabilità non signifi ca ripetizione e, quindi, noia e demotivazione. La varietà è altrettanto importante, varietà di procedure da parte dell’insegnante e varietà di materiali, stimoli, idee, tecniche didattiche, per quel che riguarda il libro. Ogni tanto gli studenti vanno sorpresi, ciò attiva il cervello, lo rende più aperto e ricettivo verso nuovi input. La varietà favorisce e crea la motivazione, la quale a sua volta favorisce l’acquisizione.

 

Valutazione e autovalutazione. Un corso per adolescenti, ma non solo, deve dare agli studenti la possibilità di “fare il punto”, di sistematizzare e quantifi care quanto hanno appreso. Ciò è molto importante dal punto di vista motivazionale: quando lo studente si rende conto che effettivamente impara, che il corso che ha scelto funziona, si automotiva, ha voglia di andare avanti, di continuare a imparare. Questa sistematizzazione non dovrebbe avere solo una forma teorica, come ad es. le domande del portfolio europeo, ma essenzialmente pratica: un ripasso guidato ma attivo

 

Telis Marin

Insegnante, Autore